L’Ecobonus è un incentivo destinato a chi effettua interventi di ristrutturazione che migliorino l’efficienza energetica del proprio edificio. L’agevolazione consiste nella possibilità di portare in detrazione dalla dichiarazione dei redditi una somma pari a una parte delle spese sostenute. Questo diritto può anche essere ceduto: chi ha ordinato i lavori può cedere il suo credito d’imposta (cioè la possibilità di effettuare le detrazioni) a un altro soggetto. Il caso più frequente è la cessione ai fornitori che hanno eseguito i lavori, in cambio di uno sconto immediato sulla spesa relativa all’intervento. Inoltre, non va dimenticato che alcuni soggetti non hanno la possibilità di portare in detrazione alcuna somma, ad esempio perché hanno un reddito molto basso e non sono tenuti a versare alcunché in sede di dichiarazione dei redditi. In questi casi si potrebbe creare una disparità con gli altri cittadini, perché tali soggetti non avrebbero la possibilità di usufruire concretamente di questa vantaggiosa agevolazione. Grazie al meccanismo della cessione del credito d’imposta, invece, il committente che rientra nella cosiddetta “no tax area” ha la possibilità di cedere il diritto alle detrazioni fiscali all’impresa che ha effettuato i lavori di efficientamento energetico e ottenere, così, un risparmio immediato, attraverso lo sconto operato da quest’ultima. In questo modo, anche chi non può detrarre le spese approfitta, sotto diversa forma, dei vantaggi propri di questa agevolazione statale.
Il meccanismo della cessione del credito d’imposta è stato oggetto di continue revisioni e aggiornamenti da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Gli interventi che danno diritto all’Ecobonus sono quelli finalizzati alla riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento dell’edificio, attraverso miglioramenti, quali coibentazioni e sostituzioni degli infissi o degli impianti di climatizzazione.
Per usufruire dell’Ecobonus occorre necessariamente inviare l’apposita comunicazione all’Agenzia Nazionale ENEA, entro 90 giorni dal termine dei lavori.
Successivamente, le detrazioni andranno fatte valere in sede di dichiarazione dei redditi in 10 rate annuali (quindi il rimborso completo avviene in un periodo complessivo di 10 anni).
Per il buon fine della pratica, occorre produrre idonea documentazione che attesti che si tratti di edificio già esistente (quindi estratti catastali o ricevute di pagamento di imposte sugli immobili), la certificazione energetica e quando richieste, le asseverazioni dei tecnici abilitati.
Per godere delle detrazioni dell’Ecobonus, i soggetti non titolari di reddito d’impresa devono pagare le spese relative agli interventi sull’immobile con bonifico bancario o postale, indicando causale, codice fiscale del beneficiario della detrazione e partita Iva del destinatario del pagamento.
È opportuno ricordare che l’agevolazione dell’Ecobonus non è cumulabile con il cosiddetto Bonus Casa, che consente di recuperare il 50% delle spese sostenute per alcuni tipi di interventi di ristrutturazione sugli edifici.
(Per dettagli su cessione del credito ed ecobonus visita il sito: Agenzia Nazionale Efficienza Energetica - ENEA)
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